In questo breve articolo desidero chiarire alcuni dubbi e perplessità rispetto al rapporto tra il vaccino contro l’infezione da Sars-CoV2 (agente della pandemia da Covid-19) e la gravidanza.
I dati che illustrerò derivano dal Rapporto ISS COVID-19 n° 2/2021 – del 5/2/2021, elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità.
Premesso che i vaccini attualmente disponibili contro il Covid non sono stati oggetto di valutazione specifica per l’uso in gravidanza durante le precedenti fasi di sperimentazione, va però sottolineato che gli studi condotti finora non hanno evidenziato né suggerito meccanismi biologici che possano associare i vaccini a mRNA (es.: Pfizer/Moderna) e quelli con con adenovirus modificato (es.: Astrazeneca) ad eventi avversi in gravidanza; inoltre i risultati della sperimentazione su animali non hanno evidenziato rischi specifici.
Al momento, le donne in gravidanza e allattamento non rientrano nelle categorie di Pazienti con priorità di accesso al vaccino, riservato almeno inizialmente a pazienti anziani e soggetti “fragili”, e poi allargato anche a categorie professionalmente a rischio (operatori sanitari, insegnanti, forze dell’ordine, ecc.). Questo perché gli studi osservazionali (in cui cioè vengono valutati vari parametri in modo progressivo nel tempo) legati alla prima ondata pandemica in Italia (es.: studio ItOSS, periodo marzo-settembre 2020) hanno dimostrato che le donne in gravidanza presentano un rischio basso di gravi esiti materni e neonatali; il rischio di sviluppare complicanze gravi da Covid-19 sembra essere maggiore, così come osservato in altre categorie di Pazienti, in caso di presenza di condizioni patologiche precedenti all’infezione da Sars-CoV2, come ad esempio l’ipertensione e l’obesità.
Si può attualmente dire che la vaccinazione contro il Covid-19 in corso di gravidanza andrebbe valutata per le donne che presentano un alto rischio di esposizione al virus (ad esempio per motivi professionali) o che hanno condizioni predisponenti allo sviluppo di gravi complicanze da Covid-19.
E’ corretto che ogni Paziente valuti con gli Specialisti che la seguono l’indicazione a sottoporsi alla vaccinazione, non potendo essa ancora essere considerata una pratica di routine.
Se la gestazione viene rilevata subito dopo la vaccinazione, non c’è alcuna evidenza in favore dell’interruzione della gravidanza, che va invece gestita secondo le normali linee guida di assistenza ostetrica.

Se una donna scopre di essere in gravidanza tra la prima e la seconda dose del vaccino può rimandare la seconda dose dopo la conclusione della gestazione, ma questo non è consigliabile per i soggetti ad alto rischio di sviluppare complicanze severe, che beneficiano maggiormente di una completa copertura immunitaria da parte del vaccino già in corso di gravidanza.
Le donne che allattano possono essere vaccinate senza necessità di interrompere l’allattamento. Infatti l’efficacia del vaccino non si riduce anche se la donna sta allattando nel periodo in cui si sottopone alla vaccinazione, e non si ritiene che vi siano rischi particolari per il lattante: benché non siano disponibili dati sulla sicurezza dei vaccini antiCovid-19 nelle donne che allattano o sugli effetti dei vaccini a mRNA sui bambini allattati (non essendo state incluse donne in allattamento nella fase di iniziale sperimentazione di questi vaccini ), sia dal punto di vista biologico che da quello clinico è comunque estremamente improbabile che la vaccinazione possa in qualunque modo rappresentare un rischio per il bambino allattato. Pertanto, la vaccinazione anti Covid-19 deve essere offerta alla donna che allatta in base alla sua appartenenza ad un gruppo per cui sia raccomandato il vaccino, a prescindere dall’allattamento. Non vi è poi alcuna indicazione ad interrompere l’allattamento dopo la vaccinazione.
In sintesi, quindi, anche se il poco tempo trascorso dall’inizio dell’uso dei vaccini anti-Covid19 non ci consente ancora di poter considerare questa vaccinazione in corso di gravidanza e allattamento come routine vera e propria, possiamo però sicuramente dire che i vantaggi del ricevere il vaccino superano ampiamente i rischi, non solo nella popolazione generale, ma anche nella donna che stia cercando una gravidanza, che abbia una gestazione in corso, o che stia allattando: infatti il livello di protezione rispetto ai pericoli derivanti dalle possibili complicanze dell’infezione da Sars-CoV2 è analogo a quello che si osserva in altre categorie di Pazienti, ed i rischi tanto per la donna quanto per il feto ed il neonato non sembrano essere significativi.
Dott. Stefano Fracchioli
Specialista in Ginecologia e Ostetricia